Manifesto del POUM durante la Guerra Civile Spagnola
comitato studentesco
Studenti & Lavoratori
PRESENTAZIONE DEL COMITATO STUDENTESCO
Il Comitato studentesco si presenta innanzi tutto come un’organizzazione di tipo politico-sindacale che possa trovare una sua arena di lotta in ambito universitario e non solo. La decisione di creazione del Comitato si è basata sin da subito sicuramente in una presa di distanza dalle passate esperienze del collettivo, che a livello personale ha portato più a delusioni che a reali soddisfazioni. Il nostro obiettivo, si distacca da quell’esperienza sia a livello puramente organizzativo, sia a livello di tattica politica e sindacale. Infatti per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, il nostro intento è quello di creare un’organizzazione di riferimento per gli studenti, rigorosamente apartitica, ma orgogliosamente politica. Un’organizzazione che possa sopravvivere in modo continuo, e che dunque non sia dipendente dalle persone che entrano o escono dall’università. Obiettivo forse abbastanza presuntuoso, però incredibilmente vitale perché sia possibile la presenza di settori studenteschi politicamente organizzati, permanenti e non frutto dell’agitazione di qualche settimana contro la legge o il ministro di turno. Dal riscontro pervenuto in questi mesi attraverso il dialogo con altri gruppi, quello che forse ci distingue di più, nella realtà genovese, è quella volontà di sviluppo di un progetto che debba partire dall’ambito universitario, ma che poi possa e debba sfociare in altri ambiti. Un progetto, come già detto, fortemente politico, parta dalla denuncia delle enormi contraddizioni che emergono violentemente nel sistema universitario, per ricondurle, però, a contraddizioni più generali, che trovano il loro epicentro nel sistema economico – sociale. In una frase: la denuncia del nostro oggi universitario, per la lotta del nostro domani lavorativo ! Per fare questo, noi crediamo, l’utilità di scartare da subito meccanismi, sia politici, sia organizzativi, che possano portare a derive corporative studentesche; in cui, appunto, il corpo studentesco è visto come un tutt’uno con lo stesso medesimo interesse. Come esiste una società classista, esiste anche un’università classista. Di conseguenza, la prima e indispensabile considerazione, è quella di tenere bene a mente, come esista lo studente ricco (quello che potrà permettersi tutti i libri nuovi, quello che potrà premettersi i master e dunque una formazione migliore a quella della massa, ecc..) e lo studente povero (i cui suoi pochi diritti gli vengono quotidianamente negati). Solo attraverso questa fondamentale distinzione si potrà attuare una tattica sia sindacale (rivendicazioni materiali), sia politica (denuncia) non corporativa e vicina agli studenti bisognosi. Un’ottica, però, che parte, come detto, da una matrice studentesca, per espandersi, poi, nella sua lotta, ad altri ambiti, ed in particolare al mondo del lavoro. Se non fosse nostro dovere, sarebbe comunque nostro interesse, in quanto futura forza-lavoro, iniziare ad attivarsi politicamente in questo ambito e soprattutto prendere alcune innegoziabili posizioni intorno a tematiche relative al mercato del lavoro e la classe lavoratrice. Dunque, politica e sindacato, studenti e lavoratori, questo , secondo noi, il mix giusto per una prospettiva di costruzione di un organismo radicato nell’ambiente studentesco ed universitario, che però esplichi la funzione di ponte tra studenti e lavoratori, in un'ottica di sviluppo del conflitto sociale.
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