martedì 1 luglio 2008

IDENTITà DI CLASSE: L’UNICO METRO DI MISURA

Pubblichiamo qui di seguito il volantino che abbiamo distribuito alla manifestazione di Lunedì 30 Giugno

Il Comitato Studentesco, partecipa oggi alla manifestazione del 30 Giugno, più che per commemorare gli eventi che, in quel giorno del 1960, avevano visto diventare Genova palcoscenico di scontro, per reiterare, insieme ad altri gruppi, la necessità del lavoro di ricostruzione politico di antagonismo sociale.
In questo periodo giornali e telegiornali ci sommergono con emergenze rifiuti, emergenze neo – fasciste in Italia, criminalità derivante dagli immigrati clandestini, ecc…
Come capire, però, quali sono i fenomeni reali e quali, invece, costruzioni mass – mediatiche, costruite ad hoc da settori della borghesia italiana ( ed internazionale) per incanalare paure, sensazioni ed ignoranze della classe lavoratrice a proprio favore?
Molti gruppi, nell’affrontare tali argomenti si sono appellate a generiche società civili, concetto espressione di pratiche interclassiste, che poco aiutano a comprendere le dinamiche di sfruttamento della nostra società.
Voler costruire movimenti, espressione di società civili antifasciste, anti razziste, anti – rifiuti, costituisce solo un giochetto per nascondere dietro paroloni d’effetto la compromissione dell’autonomia e dell’indipendenza del movimento dei lavoratori a settori opportunisti della borghesia illuminata (e neanche tanto).
Noi all’anti-fascismo della società civile, che racchiude da Della valle a Bertinotti, contrapponiamo un anti- fascismo, che in caso di reale necessità, si forgerà sulla base dell’identità di classe; all’anti – fascismo democratico contrapponiamo una concezione che avversa il fascismo poiché lo vede come una delle tante espressioni con le quali si presenta un sistema capitalista.
Il nostro anti – fascismo si trasforma in identità di classe contro il capitale ed il suo Stato, indipendentemente che esso sia fascista, liberale o socialdemocratico.
Stessa cosa per la questione dell’immigrazione; solo l’identità di classe e la coscienza di questa potrà farci capire chi sono i nostri fratelli e chi sono i nostri nemici; nel solco di una tradizione storica che pone l’internazionalismo proletario come uno delle sue colonne portanti.
Ma senza quell’aggettivo “proletario” la nostra linea si ridurrebbe al massimo ad un misero multiculturalismo, in cui i divergenti interessi di classe sarebbero mischiati e confusi, in un’ipotetica società civile internazionale, che nella realtà non esiste dato che viene dilaniata quotidianamente dai concreti antagonismi di classe.
Occorre iniziare ad opporre allo stantio interclassismo, tanto sbandierato da tutti i canali ufficiali, una coscienza classista della classe operaia; un’identità di classe che rappresenta l’unico metro di misura attraverso il quale saremo in grado d’affrontare le grandi tematiche, dall’anti-fascismo, al laicismo, senza perdere la bussola, e soprattutto senza compromettere l’autonomia della classe lavoratrice all’opportunista o al padrone di turno.
Sia a livello studentesco che a livello sindacale, questo tentativo lo si sta facendo proprio a partire dalla pratica organizzativa, terreno in cui si esplica in primis la tanto succitata autonomia.
La costruzione di differenti organismi, sia politici che sindacali, della classe lavoratrice è lunga e difficile, ma assolutamente indispensabile…quindi…
PASSA DALLA TUA PARTE!
ORGANIZZATI NEL COMITATO STUDENTESCO!!!