mercoledì 17 dicembre 2008

PER UNO SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO!

Mentre la Cgil, al fine di perseguire i propri obiettivi nelle contese burocratiche con le altre Confederazioni e di lavare l’onta del non invito a cena, indice uno sciopero generale di (sole) 4 ore, gli studenti ed i settori più attivi e combattivi dei lavoratori hanno deciso d’approfittare della situazione, per trasformare questa giornata, in un momento importante di mobilitazione, attraverso uno sciopero generale di 8 ore, contro la crisi ed i suoi effetti, che padroni e ( i loro) governi vorrebbero farci pagare.
Questa giornata non è altro che il risultato di due mesi di mobilitazione che noi studenti, insieme ai lavoratori dell’università e non, abbiamo portato avanti, attraverso diverse pratiche, tutte comunque accomunate dalla volontà politica di non pagare una crisi, creata da quegli stessi signori che, ora, ci vorrebbero togliere risorse, salari e posti di lavoro.
Lo slogan “NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO” è riecheggiato per mesi nei nostri cortei, tuttavia se vogliamo essere realmente conseguenti, e limitare davvero al minimo i costi che l’attuale e futura classe operaia dovrà pagare a questa crisi, dobbiamo renderci conto come l’unica politica a ciò utile sia fare fallire i falliti!
Che neanche un euro vada in tasca a banche ed imprese, chi deve fallire fallisca ora, senza protrarre oltre la crisi, e che tutte le risorse promesse vengano, invece, utilizzate per sostenere gli ammortizzatori sociali!
Solo in questa maniera si potrà evitare lo sviluppo della crisi e l’ingigantimento dei suoi effetti, cosa a cui tutta la classe dominante punta, per salvare imprese e capitale fisso, non capendo come a tutto ciò si sia arrivato proprio per una sovrapproduzione di capitale.
Uniamo su questa piattaforma, chiara e di classe, tutti gli strati più attivi di studenti e lavoratori, affinché possa crearsi un fronte comune di contrapposizione a questa crisi e alle conseguenti politiche che altro non sono che il frutto delle contraddizioni di un sistema capitalistico, ormai limite al libero sviluppo sociale.

A livello più prettamente studentesco nelle prossime settimane dovremo quindi dedicarci a chiarire queste posizioni all’intero movimento studentesco, in cui ancora ampi settori si attardano su posizioni influenzate dall’opportunismo baronale, dalla logica di contrastare il singolo spreco e da una visione meramente istituzionale del problema dei tagli alla scuola e all’università.
Se una cosa in questi mesi si è capita, e questa giornata ne è la piena dimostrazione, è proprio il fatto che la trentennale crisi della scuola e dell’università non è che uno degli effetti di una crisi più ampia, di una crisi sociale; di una crisi di una società divisa in classi che non può che riprodurre una scuola ed un università di classe, e che in un ambito di saturazione del mercato del lavoro, non si può che ridurre a parcheggio per giovani disoccupati.
La nostra lotta e la nostra mobilitazione dovrà, dunque, iniziare a tener conto di questo, permettendo così, da una parte di smarcarci da quelle false soluzioni di autoriforma che passano dai parlamenti e parlamentini più o meno studenteschi, dall’altra d’iniziare a pensare ad organismi studenteschi realmente permanenti, che nella loro genuina visione anti – capitalistica, possano costituire efficaci strumenti di lotta studentesca, sempre e comunque attenti alle problematiche della classe lavoratrice.


CHE LA CRISI SE LA PAGHINO I FALLITI…FALLENDO!

lunedì 8 dicembre 2008

Studenti e lavoratori:
no alla 133




VENERDI’ 5 DICEMBRE ore 17
Facoltà di lettere e filosofia (V. Balbi 4)

In avvio della due giorni di riflessione
sulla mobilitazione studentesca


INCONTRO – DIBATTITO
tra studenti e lavoratori di


Sin.Base Sindacato di Base e USI-AITLIGURIA