martedì 25 marzo 2008

UNIVERSITA’ E FORZA-LAVORO:ORGANIZZIAMOCI OGGI PER DIFENDERCI DOMANI

E di nuovo furono elezioni…
Ebbene sì, a poco più di un anno e mezzo dalla vittoria del fu centro-sinistra, si ritorna alle urne, in un contesto politico apparentemente sparigliato, ma dove gli interessi in gioco, con rapporti di forza differenti, sono sempre gli stessi.
Ancora una volta le forze politiche ritornano a rivolgersi a quello che loro stessi definiscono il “popolo sovrano”, per potersi garantire per altri cinque anni, se riescono, carta bianca sulle nostre vite.
L’inizio di questa campagna elettorale è stata caratterizzata dall’unanime sforzo di tutte le rappresentanze a convincere come l’unico modo perché l’Italia possa uscire dalla crisi, sia quella di superare quella falsa e invecchiata convinzione che l’interesse del lavoratore sia differente da quella del padrone.
Ecco, dunque, l’innovazione, tanto sbandierata da destra come da sinistra, un po’ di sano e vecchio interclassismo!
Insomma, per l’ennesima volta, al di là della retorica democratica, del suffragio universale e degli appelli al popolo sovrano, verranno nuovamente a bussare alla nostra porta, per chiedere un mandato di rappresentanza che, nella reale pratica dei rapporti sociali, si esplicherà solo come rappresentanza dei differenti settori della classe dominante, vero centro decisionale della politica nazionale ed internazionale.
Questa ideologia interclassista, che raggiunge il suo apice in campagna elettorale, è, però, costantemente e quotidianamente presente nei vari ambiti delle nostre vite, e dunque, in primis, all’interno dell’Università.
Un’Università che non si stanca di ripetere come gli interessi di classe siano superati, ma che poi nella pratica li fa emergere, formando una forza-lavoro dequalificata e precaria!
Ecco che scendendo dall’astratto cielo dell’ideologia a quello della vita quotidiana, questi differenti interessi tra padrone e lavoratore emergono in pieno.
Noi studenti, dunque, dobbiamo essere ben coscienti di come, in un sistema di mercato, altro non siamo che futura forza – lavoro da immettere nel sistema produttivo; ed è in base a questa coscienza che nasce la necessità d’organizzarsi per l’immediata tutela di nostri basilari diritti, sia come studenti (costretti a dividerci tra lavori part-time e lezioni, costretti a tirocini umilianti e non pagati,ecc..) ma soprattutto, come futuri lavoratori.
La nostra principale rivendicazione, dunque, in un’ottica d’organizzazione sindacale studentesca, deve appunto essere quella di pretendere una formazione universitaria, che ci garantisca un’entrata nel mercato del lavoro come forza-lavoro qualificata!
Solo questo può costituire un reale strumento di lotta contro la de-professionalizzazione, la precarietà e l’arroganza padronale, solo inserendoci sul mercato in questa relativa posizione di forza potremmo contrastare il padrone che revoca i diritti, il padrone che non assume forza – lavoro sindacalizzata, il padrone che impone lo straordinario come norma o quello che lucra sulle fondamentali norme di sicurezza per guadagnarne in produttività ( vedi Tissenkrupp, Porto di Genova, ecc..).
Siamo ben consci che in un sistema capitalistico di mercato, come forza-lavoro non potremmo mai avere una posizione di predominanza rispetto al padronato, ed proprio per questo emerge la necessità, per la nostra tutela, di tale tipo di rivendicazione; rivendicazione, che potrà avere un qualche effetto nella reale difesa dei nostri basilari diritti, solo attraverso l’organizzazione, unico strumento a nostra disposizione, soprattutto in questo momento di riflusso.





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